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"il passato nel presente..."

Sono stati molti i compositori che, a partire dall�iniziale diffusione del pianoforte � che risale agli ultimissimi anni del Seicento � hanno contribuito al primo sviluppo di uno stile e di una tecnica propriamente pianistici. A tal proposito, il concertista e compositore Muzio Clementi viene ricordato per l�iniziale sviluppo delle potenzialit� meccaniche dello strumento e per la valorizzazione delle sue possibilit� dinamiche.
Sino alla fine del Settecento, la letteratura pianistica � stata caratterizzata soprattutto da concerti per pianoforte e orchestra, da sonate per pianoforte solo e a quattro mani o per pianoforte accompagnato da vari strumenti, da variazioni e pezzi descrittivi per pianoforte solo. Ma oltre alle opere originali, la letteratura comprendeva un gran numero di trascrizioni operistiche, sinfonie, quartetti: da questo punto di vista, il pianoforte ha costituito un unico e fondamentale mezzo di diffusione della musica.
Nei primi anni dell�Ottocento spicca la figura del pianista e compositore Beethoven: nella sua musica, il pianoforte occupa una posizione privilegiata, perch� egli riesce ad acquisire e sperimentare sempre nuove prospettive compositive e a dare un �giro di boa� in direzione della musica romantica. Negli stessi anni si afferma il fenomeno del virtuosismo, legato alla �moda� del tempo che vedeva il concerto pianistico come manifestazione spettacolare e mondana.
Nella prima met� del secolo, emergono le figure di compositori come F. Mendelssohn, R. Schumann e F. Chopin. La dedizione quasi esclusiva di Chopin al pianoforte conduce a uno straordinario approfondimento delle risorse timbriche dello strumento, che trova proseguimento in alcuni aspetti della produzione di F. Liszt e, in seguito, di C. Debussy. In particolare Liszt � stato il maggiore virtuoso della sua generazione: dopo il 1850 dirada molto la sua attivit� concertistica, ma come compositore continua ad approfondire le risorse del virtuosismo verso nuovi esiti timbrici. La sua lezione � decisiva per gran parte del pianismo della seconda met� del secolo; altri contributi di rilievo di questo periodo � tra i compositori che troviamo nel nostro ciclo di concerti � vengono da C. Frank e C. Alkan.
I compositori di fine secolo e del primo Novecento elaborano tecniche e linguaggi che conducono, contemporaneamente, all�evoluzione della tonalit� e a nuove ed innovative interpretazioni del suono pianistico. Partendo dai �classici�, in particolare da Bach (del quale ha trascritto svariati brani per pianoforte), il concertista e compositore F. Busoni raggiunge una sorta di di �oggettivit� espressiva� radicata nei processi dell�elaborazione tematica.Nel Novecento, in piena crisi della tonalit�, il pianoforte � stato valorizzato in chiave modernistica da compositori come A. von Webern e G. Petrassi. Allievo di quest�ultimo, il compositore Aldo Clementi, escludendo ogni articolazione e traccia discorsiva, rende la musica una sorta di oggetto spaziale, di �spazio-colore� e materia sempre uguale e sempre diversa.
Come si evince dal titolo dato al ciclo dei concerti dedicati al pianoforte, la volont� del Festival � dunque quella di sottolineare, da un lato, il peso del repertorio pianistico europeo � classico, pre-romantico e romantico �nella nostra storia, dall�altro la straordinaria volont� e genialit� di alcuni compositori di dar vita, a partire da questo repertorio, ad altrettante opere d�arte nei loro capolavori del Novecento.