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"san Pier Damiani"

L'opera musicale di san Pier Damiani
(1007-1072)

Eremita e diplomatico, teologo e poeta: san PierDamiani si afferma tra i principali protagonisti dellastoria ecclesiale e civile dell'XI secolo. La sua operapoetica e teologica � stata oggetto di edizioni nel corsodegli ultimi secoli e di approfonditi interventi negli ultimidecenni (in particolare si possono ricordare gli studidi Margareta Lokrantz [1964] e di Ugo Facchini [2000]).
Un contributo notevole alla conoscenza degli scritti edel profilo umano di Pier Damiani � costituito dallapubblicazione di tutte le opere promossa dallaCongregazione Camaldolese, collana con testo latino etraduzione italiana che prevede una dozzina di tomi. Larecentissima bibliografia damianea di oltre 500 pagine,curata da Ugo Facchini [2007] � la migliore via che sipossa intraprendere per arrivare a conoscere e a valutarein modo adeguato san Pier Damiani.
A fronte diuna notevole attenzione all'uomo politico, al riformatoreecclesiastico, al raffinato poeta, al colto e acuto teologo(basti ricordare il trattato Liber qui appellaturDominus vobiscum), manca purtroppo un giusto interessealla sua produzione musicale.
Nonostante lo studiodi Carl-Allan Moberg [1947] e l'edizione di alcuni ritmi,curata da Bruno St�blein [1956], il suo nome � praticamenteassente dal mondo musicale. Alcuni suoi testisono stati proposti nel Liber Hymnarius [1983], tuttavianon con musiche originali, bens� con moduli melodicitratti da altre situazioni liturgiche.
Come accade a personaggipoliedrici e assai attivi, anche nel caso del musicoe cantore Pier Damiani non � sempre facile individuarele sue opere genuine e distinguerle dalla produzionedella sua cerchia, che ha lavorato forse su suaindicazione e sotto la sua supervisione.
Nell'incontro diquesta sera saranno proposti brani del mondo damianeoin senso lato: i ritmi senz'altro autentici, con le loromusiche create o adattate, come nel caso di Caelumterra pontus aethra in cui St�blein ha riconosciuto unaforte impronta derivata da un'arcaica sequenza italica.
Del carme (XCIII) paratterico dedicato alla santa CroceUnica spes hominum � giunto a noi soltanto il testo.Poich� la composizione rivela l'indubbio influsso deicarmi che Venanzio Fortunato ha scritto sulla Croce, percantare il carme damianeo, nel rispetto della strutturametrica, � stata ricuperata la melodia con cui il medioevoha tramandato l'inno di Venanzio Crux benedictanitet.
All'ambiente ravennate, dove non � esclusa unasollecitazione di Pier Damiani, risale un'intera messacomposta per fare memoria del patronosant'Apollinare. Sono stati scelti due brani che propongono,ciascuno, una propria caratterizzazione. Il cantod'ingresso, l'introito Surge accipe Spiritum sanctum �ampliato da una serie di versetti tropistici che aiutano aconoscere meglio il contesto storico della vocazione diApollinare secondo la ricostruzione medioevale.
Lasequenza Clara nobilis praeconia si snoda attraverso lecoppie strofiche divenute ormai patrimonio comune diquesto genere liturgico-musicale diffuso dall'epoca carolingia(a bb cc dd ...).
Tra i brani della liturgia di S.Silvestro, il responsorio Iucunditatem et exultationemsul piano formale si presenta come la tradizione hasviluppato la tipologia dei responsori prolissi (responso+ verso + repetenda).
Il responso riprende una formulache si trova in un altro responsorio del medesimo ufficio(Te invoco magnae resurrectionis): probabile indiziodi un'unica mano compositrice. La melodia del verso siscosta inoltre dalla prassi comune che prevede una formulasalmodica stereotipa. In Iucunditatem il verso �costituito da una melodia propria, anch'essa apparentatacon altri canti dell'ambiente damianeo.