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"Filosofia del Festival"

"Memoria nella musica"

La programmazione del Festival Internazionale Autunno Musicale si � orientata negli ultimi anni, per ogni edizione, ad individuare temi che legassero la tradizione musicale alla memoria, in un rapporto di attualit� tra il passato e il presente.
Questo obiettivo � stata realizzato seguendo una linea che consentisse l� esplorazione graduale del tema scelto, associando gli eventi storici e l�evoluzione ,proiettata sia sul piano strutturale che sul piano intrinseco delle arti, con particolare riguardo alla musica. Questa scelta di campo ha offerto in tal modo la possibilit� di ascoltare le musiche del passato con un un ascolto assai legato alla contemporaneit�.

Dal 2000 si � snodato un percorso che ha quale filone portante il rapporto di comunicazione tra il compositore, l�esecutore e il soggetto primario che � l�ascoltatore, non solo per gli aspetti musicali ma anche rispetto alle altre arti, ai fenomeni culturali in genere e agli aspetti che legano questi ultimi agli eventi e alle scelte politiche in tutti i tempi.

Nel 2001 si � iniziato con un programma dedicato al �Simbolismo�, forma d�ispirazione letteraria e musicale che collega la cultura dell �800 al passaggio sul �900. Da questa prima esperienza � emerso un chiaro interesse dell� ascoltatore e si � evidenziata l�importanza di procedere ad un�analisi pi� accurata della creazione musicale relativamente al concetto di �romanticismo�.

Ci� ha creato le basi necessarie per dar vita nel 2002 ad un programma incentrato sullo �Sturm und Drang�, un aspetto della cultura europea che getta davvero le basi e le condizioni per la nascita del �romanticismo�, che si � voluto proporre parallelamente all�aspetto storico. Si � partiti con quanto identificato sovente con il termine di �illuminismo�, ma anche con aspetti pi� soggettivi.

Nel 2003 si arriva all� epilogo con �Romanticismo addio� in cui il Festival ha affrontato alcuni punti salienti, con capolavori dell�espressione romantica vista nei suoi passaggi delle eredit� trasmesse al �900.

Conseguentemente nel 2004, il proseguimento di quest�indagine non poteva non tener conto dell� evento tragico e drastico della prima guerra mondiale e dell�influenza subita dalle arti nel primo dopoguerra, in corrispondenza agli sconvolgimenti politici e sociali: l�avvento del nazismo, del comunismo e le sue devianze che portarono inevitabilmente al secondo conflitto mondiale.
In relazione a ci� � nata l�idea di una programmazione che ponesse l�accento, pi� che sugli aspetti stilistici, su come il compositore ha reagito nella propria ricerca espressiva e come si � posto di fronte al suo pubblico; pertanto �fra le due guerre, voglia di pace� ha voluto unire e rappresentare quella creativit� nata in questo particolare sofferto contesto storico, che ha voluto trasmettere le proprie emozioni al pubblico, e che contemporaneamente cercava nella forma espressiva i pochi momenti di serenit� strappati ad una situazione storica molto difficile.

Inseguendo questo ideale percorso ci si poneva il problema di come affrontare gli ultimi 50 anni di cultura dopo il secondo dopoguerra, e nell� ipotesi primitiva ci� avrebbe dovuto confluire in una analisi delle differenti scuole di pensiero del secondo novecento, tanto frastagliato e rispondente a canoni diversi, che solo l�attualit� di oggi comincia forse a decifrare.
Ma � prepotentemente balzata agli occhi un�esigenza culturale molto prepotente oggi, che ha in qualche modo imposto di posticipare il fattore cronologico privilegiando invece una seria considerazione sul nostro tempo.
Noi organizzatori, noi ascoltatori e noi creatori siamo oggi inseriti in un mondo che si trasforma troppo velocemente, in un mondo che vede continui cambiamenti del senso geografico del vivere, in una prepotente realt� di globalizzazione e di predominanza della comunicazione attraverso l�utilizzo di ogni mezzo tecnologico e di linguaggi in continua evoluzione.

Il Festival 2005, Memoria della musica, anzich� procedere ad un�analisi ravvicinata di eventi ha puntato su contenuti artistici e culturali in risposta al desiderio sempre pi� avvertito, e sempre pi� pressante, di trovare certezze ravvicinate al proprio ambiente e modo di vivere, alla propria vita , quale deterrente alla �confusione� che caratterizza questo periodo storico. A questo scopo si � individuato un programma che riportasse ad una visione armonica, ai dettami del �classico�, per rispondere alla necessit� esistenziale di collocare le cose al proprio posto, non pretendendo con questo di assentarsi dal mondo che ci colpisce quotidianamente ma di trovare alternative possibili allo stato di caos e di banalit� imperante.